marzo-aprile 2017
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pronti da un lato a supportare la gestione progettuale in
modo tradizionale e dall’altra di operare secondo principi
più snelli e rapidi. In termini organizzativi, Intesa Sanpaolo
sta affrontando i diversi cambiamenti seguendo l’approc-
cio bimodale, valutando di volta in volta se scegliere lo
sviluppo waterfall, quindi lineare e per fasi sequenziali,
o quello
‘agile’
, per iterazioni e rivalutazioni, a seconda
delle peculiarità dei progetti.
Un secondo asse è invece legato alla multicanalità, ri-
flessione partita insieme alle strutture di business, per la
revisione delle operazioni retail e quindi della Customer
Experience.
È stata poi creata una
‘Digital Factory’
che ha la finalità
di ridisegnare i processi della Banca partendo dai requi-
siti del fruitore finale (esterno o interno), semplificandoli e
facendo leva su tutto quello che il digitale fornisce come
opportunità.
Un quarto punto sul quale stiamo lavorando è quello
della progressiva revisione strutturale del modello tecno-
logico, con l’obiettivo di garantire la customer centricity,
l’always-on e la flessibilità mediante uno strato architet-
turale (Agility layer) capace di disaccoppiare la logica di
business dalla logica di canale e di prodotto. Nel con-
tempo si è iniziato a lavorare sui dati, sul valore delle
informazioni. L’iniziativa che abbiamo chiamato
‘Big Fi-
nancial Data’ -B(f)D-
è nata in collaborazione con il CFO
per poi assumere uno spettro di azione più ampio, e che
oggi è uno degli elementi distintivi della nostra attività e
un punto di svolta per l’intera Banca”, spiega Bagnasco.
Si costruisce dal dato
Di fatto il progetto
B(f)D
di Intesa Sanpaolo nasce inizial-
mente dall’esigenza di avere un “single point of truth” dei
dati, nell’ottica di una integrazione, rapidità, univocità e
qualità superiori anche guardando alle esigenze poste
dagli scenari europei di settore. Ecco che, con il dato
che nella maggior parte dei casi si impone come dominio
dell’IT, dove è effettivamente contenuto, e delle infrastrut-
ture che ne hanno responsabilità, si è pensato di indivi-
duare una soluzione che fornisca una logica di garanzia
trasversale su tutta l’azienda con strutture capaci di colla-
borare tra tecnologie e business. “Parallelamente alla cre-
azione della struttura del Data Office e dei Data Owner,
nell’IT abbiamo deciso di creare una struttura dedicata ai
dati e in grado di governarli. Abbiamo quindi previsto un
‘Data Technology Office’
che svolge un ruolo da cabina di
regia e che, assieme ai
‘Data Technology Owner’
(figure
presenti in ogni ambito applicativo), definisce il significato
dei dati, la loro finalità, e la loro adeguatezza. Insomma:
dei garanti su ogni ambito applicativo. Il tutto governando
la complessità all’interno di un data lake unico e adegua-
tamente gestito, prosegue Bagnasco.
Un percorso, quello di Intesa Sanpaolo, in costante dive-
nire in virtù della realizzazione di un’Architettura “aperta”
che consente di cogliere le opportunità che l’evoluzione
tecnologica, assai veloce in questo specifico campo,
offre. “La struttura del Data Office, con il contributo
dell’Information Technology e dell’Area Innovazione ha
poi creato anche il
‘Big Data Lab’,
una struttura finaliz-
zata all’analisi di casi d’uso del patrimonio dati da parte
delle diverse aree di business. Lavorando per eventi,
processi, journey”, prosegue Bagnasco. Intesa Sanpa-
olo si sta anche concentrando su soluzioni nell’ambito
dell’intelligenza artificiale (Robotic process automation e
cognitive computing): “Se prima avere tanti dati era fati-
coso e costoso, oggi se ne hanno a dismisura e a basso
costo. E tante cose non affrontabili prima, oggi lo sono,
grazie agli algoritmi e alle reti neuronali, e a una potenza
elaborativa che cresce costantemente aprendo a scenari
in precedenza impensabili. Ecco che ricompare ancora
una volta quel ruolo di abilitatore che il dato riveste con
sempre maggiore importanza”, afferma Bagnasco.
PROFILI
Enrico Bagnasco è responsabile della Direzione Sistemi In-
formativi di Intesa Sanpaolo, un ruolo che ricopre dal luglio
2015. È responsabile dei servizi IT (sia infrastrutture che ap-
plicazioni) per il mercato italiano, e coordina i dipartimenti IT
delle Banche Estere del Gruppo.
Precedentemente, dall’aprile 2010, è stato Responsabile
della Direzione Centrale Operations di Intesa Sanpaolo rico-
prendo la responsabilità dei servizi di back-office del Gruppo
per il mercato italiano e comprendente 38 diverse legal en-
tity, tra cui BANCA IMI – la banca di investimento del Gruppo.
È stato Presidente di Exelia, una delle società del Gruppo
Chi è ENRICO BAGNASCO
Intesa Sanpaolo. Dal 2005 al 2006, è stato Responsabile
dello Sviluppo e della Gestione delle Applicazioni del gruppo
Sanpaolo, un ruolo che ha mantenuto dopo la fusione con
Intesa nel 2007. Nel 2007 e 2008, ha guidato il programma
di integrazione delle applicazioni tra le due banche.
Prima di entrare in Intesa Sanpaolo aveva collaborato con
Accenture (all’epoca Andersen Consulting) per più di 13 anni
lavorando principalmente nel campo dei Servizi Finanziari e
in particolare nel M&A. Ha una laurea in Scienze dell’Informa-
zione conseguita all’Università di Pisa.