SPECIALE GDPR
Dal Codice Privacy al nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati. Presupposti,
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on l’approvazione nell’aprile 2016 del regolamento
UE 2016/679 – meglio conosciuto come ‘Regola-
mento Generale sulla Protezione dei Dati’ (d’ora innanzi,
GDPR) – e la sua successiva effettiva applicazione a far
data dal 25 maggio 2018, giunge a compimento un lungo
e articolato percorso in tema di tutela dei dati personali
in Europa, avviatosi a partire dall’adozione della Conven-
zione n. 108 del 1981 da parte del Consiglio d’Europa,
espressamente dedicata alla protezione degli individui
rispetto al trattamento automatizzato dei dati persona-
li, al fine di fornire specifica attuazione, in tale ambito,
al fondamentale diritto alla riservatezza di cui all’art. 8
della CEDU (Convenzione europea per la salvaguardia
dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali).
In sede di Unione Europea, il primo, rilevante, strumento
giuridico in materia è stata la direttiva 95/46/CE (meglio
nota come ‘Direttiva madre sulla protezione dei dati’),
adottata nel 1995 allorché diversi Stati membri avevano
già approvato specifiche discipline nazionali nel mede-
simo settore e, dunque, impiegata principalmente allo
scopo di armonizzare le differenti normative all’epoca
vigenti nel contesto comunitario.
La Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione Europea
La direttiva 95/46/CE – ancora in vigore e che sarà
definitivamente abrogata solo dal 25 maggio 2018, in
coincidenza con la piena applicazione del nuovo GDPR
– ha determinato un significativo progresso in ordine alla
COME CAMBIANO
LE NORME SULLA TUTELA
DEI DATI PERSONALI
Francesco Duranti
Professore di Diritto Costituzionale Comparato
Università per Stranieri di Perugia
Avvocato del Foro di Perugia
Maria Notaristefano
Avvocato del Foro di Perugia
protezione dei dati personali nell’ordinamento comuni-
tario e in quelli degli Stati membri, risultando fondata sul
legame necessario tra tutela dei dati personali e diritto
alla privacy, contribuendo così al progressivo emergere
di quest’ultimo come un nuovo diritto fondamentale in
sede europea.
Ciò che in effetti avverrà solo qualche anno dopo, quando
verrà proclamata a Nizza (nel 2000) la Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione Europea – giuridicamente vin-
colante solo dal dicembre 2009, con l’entrata in vigore
del Trattato di Lisbona – la quale non solo garantisce il
rispetto della vita privata e familiare di ciascuno (articolo
7), ma, innovando espressamente rispetto alla CEDU,
introduce anche il diritto alla protezione dei dati per-
sonali (articolo 8) quale esplicito diritto fondamentale
nell’ambito del diritto UE.
L’articolo 8 della Carta di Nizza stabilisce, così, che ogni
individuo ha diritto alla protezione dei dati di carattere
personale che lo riguardano; che il trattamento di tali
dati è legittimo solo se effettuato secondo il principio
di lealtà, per finalità determinate e in base al consenso
della persona interessata o a un altro fondamento legit-
timo previsto dalla legge; nonché il diritto di accesso ai
propri dati e il diritto a ottenerne la rettifica.
Il rispetto di tali regole deve, in ogni caso, essere sog-
getto al controllo di un’Autorità indipendente (art. 8,
comma 3): quest’ultima, per poter essere qualificata tale,
deve essere effettivamente in condizioni di svolgere le
proprie funzioni senza influenze esterne, dirette o indi-
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dicembre 2017