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Officelayout 158
luglio-settembre 2014
illuminazione di sicurezza degli edifici, costituiti da apparecchi
per illuminazione di emergenza, sia di tipo autonomo sia ad
alimentazione centralizzata e di altri eventuali componenti uti-
lizzati nei sistemi, al fine di garantirne l’efficienza operativa.
“Di fatto – continua Pedrazzi – la norma UNI CEI 11222 pre-
scrive in modo dettagliato i test di routine e le procedure
per il controllo degli impianti, dando ampio spazio all’im-
piego dei sistemi automatici, come gli apparecchi di tipo auto
test e central test che semplificano il lavoro degli addetti”.
La nuova versione, entrata in vigore a febbraio 2013, illustra
in particolare come eseguire gli interventi di manutenzione,
la cadenza con cui essi devono avvenire e i parametri da con-
siderare. “Premesso che l’illuminazione di emergenza, se-
condo la UNI EN 1838, deve fornire una luminosità pari ad
almeno il doppio di quella della Luna in una notte serena e
che quella di sicurezza deve segnalare le vie di esodo in modo
che siano facilmente identificabili e possano essere agevol-
mente seguite fino al luogo sicuro – sottolinea
Roberto Am-
brosi, Field Marketing Manager di Zumtobel
– i test del buono
stato della sorgente luminosa e dell’alimentazione di un si-
stema di illuminazione di emergenza devono avvenire men-
silmente. Mentre il test sull’autonomia del sistema e di
verifica generale deve avere cadenza annuale, anche se è con-
sigliata una frequenzaquantomeno semestrale. Verifiche du-
rante le quali si simula un blackout e si assicura che la durata
della batteria sia quella richiesta dalla norma”.
Le norme generano una catena di necessità e interventi, nonché
responsabilità: “Queste riguardano il gestore dell’impianto che
deve assicurarne la manutenzionee la perfetta efficienza, com-
menta
Roberto Conterio, responsabile Marketing della linea il-
luminazione di emergenza di Schneider Electric.
“Si tratta infatti
di installazioni sottoposte a un livello di fisiologico degrado
e usura dal punto di vista delle componenti elettriche
(batterie, fonti luminose…). L’esigenza di manutenzione è an-
cora più stringente essendo indirizzate alla sicurezza delle per-
sone. Motivo per cui il gestore dell’edificio può essere
esposto a responsabilità sia penali che civili. Da questo punto
di vista i produttori sono impegnati nel realizzare soluzioni
studiate per aiutarlo a mantenere gli impianti a un livello di
costante efficienza”.
Criteri di scelta
degli apparecchi
Sulla base dei requisiti normativi di impianto, il progettista
dovrà procedere alla scelta degli apparecchi da installare che,
oltre a dover rispettare quanto previsto dalle norme, devono
presentare caratteristiche idonee alla struttura dei locali a
cui sono destinati, come ad esempio l’emissione luminosa, le
dimensioni dei pittogrammi e la protezione meccanica verso
agenti esterni solidi e liquidi, il cosiddetto grado IP.
“Per quanto riguarda l’illuminazione di sicurezza nelle vie di
fuga – commenta Ambrosi – un primo parametro prestazio-
nale degli apparecchi è quello del flusso luminoso, espresso
in lumen e misurato da un metro di altezza dal pavimento.
Inoltre bisogna calcolare il numero esatto di apparecchi da
utilizzare per garantire i corretti valori di illuminazione che
non mutano sia che si opti per sistemi integrati all-in-one
all’interno di apparecchi utilizzati per l’illuminazione gene-
rale, sia che si scelga di utilizzare prodotti dedicati e separati
per l’illuminazione di sicurezza. In ogni caso i produttori
sono ben consapevoli delle richieste del mercato e vanno verso
una progettazione di prodotti miniaturizzati per una maggiore
integrazione con l’architettura”. Per agevolare le verifiche di
funzionamento sono inoltre disponibili apparecchi in grado di
eseguire test automatici di autodiagnosi con la possibilità di
trasmettere in remoto le informazioni a una centralina.
“I prodotti dotati di funzioni di controllo automatico – spiega
Conterio – ospitano a bordo un circuito elettronico che effettua
in autonomia i test segnalando tramite led lampeggianti gli
eventuali guasti. Un passo ulteriore è rappresentato da prodotti
che comunicano con una centralina di controllo semplificando
le verifiche e abilitando anche l’invio di segnalazioni via sms o
email direttamente dalla piattaforma impiegata”. Dal punto di
vista infrastrutturale nei sistemi avanzati la comunicazione tra
lampada e centrale può avvenire mediante segnali radio o at-
traverso il cavo DALI (Digital Addressable Lighting Interface),
integrandosi con i sistemi di building automation o di gestione
delocalizzati via web, in particolare quando si parla di instal-
lazioni estese.
Batteria centralizzata o di tipo autonomo?
Relativamente al sistema di alimentazione degli apparecchi di
illuminazione d’emergenza, sul mercato esistono diverse al-
ternative. “Ci sono soluzioni alimentate da un sistema cen-
tralizzato, cioè non incorporato nell'apparecchio, oppure
Nelle nuove versioni degli apparecchi per segnaletica di emergenza
Onlite,
Zumtobel
ha puntato a una miniaturizzazione dei componenti e dell’illuminotecnica
per una maggiore efficienza luminosa e prodotti più leggeri e semplici da montare
1...,57,58,59,60,61,62,63,64,65,66 68,69,70,71,72
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