zione in un piano operativo dipende
poi dalla capacità dell’azienda di attuar-
lo. E qui, oltre al committment, entra
fortemente in gioco l’organizzazione.
Ma come si costruisce un’organizza-
zione ‘digital driven’? Premesso che
ogni situazione ha le sue specificità e
che non c’è una ricetta magica, esi-
stono tuttavia delle linee guida che
possono essere adottate per strut-
turare un’organizzazione innovativa,
fllessibile e orientata ad accogliere le
potenzialità del digitale in ottica cu-
stomer oriented.
Cultura digitale ovunque, soprattutto
nel management
Il primo requisito di un’organizzazione
digital driven è l’innesto di una cultura
digitale ad ogni livello.Troppo spesso
ho assistito nelle aziende a situazio-
ni in cui, a fronte di eccellenti risor-
se operative, opera un management
impreparato che sottoutilizza queste
competenze preziose o, peggio an-
cora, le orienta erroneamente verso
strategie di business fallimentari che
portano alla fine ad affermare: “Il di-
gital non funziona”.
Il digital non è un tostapane che si rom-
pe, è innanzitutto un know how che
va acquisito in ogni ambito aziendale
in cui comporta una trasformazione. Il
committment deve essere forte e au-
torevole. Non esiste strategia vincente
senza un gioco di squadra e la squadra
deve avere un coach preparato.
Il mix giusto
Il secondo requisito è la scelta di un
mix equilibrato di risorse interne ed
esterne che consenta da una parte di
innestare velocemente il know how
e le competenze necessarie, ma per-
metta dall’altra di portare rapidamente
le risorse esistenti al livello di cono-
scenza richiesto dal business digitale.
Molto spesso, per evidenti difficoltà a
reperirlo internamente, il ‘responsabile
digitale’ viene selezionato all’esterno,
con il conseguente ingresso di una
serie di risorse di fiducia che vengono
percepite dal resto dell’azienda come
corpi estranei, creando irrigidimenti e
inutili conflitti. Può aiutare in questa
fase inserire fra gli obiettivi del nuovo
direttore digital la formazione delle
risorse aziendali esistenti.
Scegliere il modello più giusto
Il terzo requisito è il modello organiz-
zativo. Esistono numerosi modelli or-
ganizzativi di riferimento per il digital,
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marzo 2017
INSIDE DIGITAL MARKETING
ognuno dei quali risponde a esigenze
diverse ma, soprattutto, presenta vin-
coli e opportunità che devono essere
valutati in relazione all’organizzazio-
ne complessiva e alle best practice
dell’industria a cui appartiene l’azienda.
Fra i tanti schemi disponibili, uno che
utilizzo frequentemente per spiegare
come strutturare un team digitale è
quello proposto da McKinsey, in cui è
evidente che la struttura digitale può
essere centrale, parzialmente distri-
buita o totalmente localizzata nelle
diverse aree a seconda della tipologia
di business e attività richiesta.
Comprensione dell’impatto
sul business
Il quarto e ultimo requisito, il più dif-
ficile da esaminare, è la comprensio-
ne dell’impatto che il digitale avrà sul
business. Più il digitale influenza il busi-
ness, più sarà richiesta un’integrazione
delle risorse e del know how digitale
in azienda. Se il digitale per esempio è
una leva esclusivamente di marketing
e di comunicazione di prodotto, è pro-
babile che le risorse digitali saranno
allocate a diretto riporto del direttore
marketing. Ma se il digitale ha impatti
sul core business, abilita nuove linee
di business o compor ta per esem-
pio una riprogettazione di processi, il
team digitale sarà sempre più cross-
funzionale e permeante ogni singola
parte dell’organizzazione.
Fonte: McKinsey
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