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vrebbero invece avere sul podio Wikipedia.

3. Non c’è troppo social, a conferma del fatto che Gianni ha anche una vita

‘vera’.

4. Tutte le immagini sono correttamente attribuite.

Non mancano però aspetti negativi, sui quali si può lavorare per migliorare,

vediamo brevemente quali sono.

1. L’account YouTube è a pagina 2 della Serp, quindi è praticamente invisibile;

ciò dipende dalla limitata attività di Gianni su YouTube, ma se si trattasse

di un consulente impegnato nelle arti visive, questo sarebbe un problema.

2. Nella prima pagina manca il link alla pagina autore di Amazon, ma trattan-

dosi dell’autore solo di due saggi relativamente poco di usi, la cosa non

sorprende.

3. Il profilo Facebook di Gianni non è particolarmente in evidenza; questo non

sarà un problema se avremo avuto cura di usare Facebook solo come una

delle varie piattaforme su cui di ondere i propri contenuti.

Infine, alcune considerazioni e suggerimenti in generale che esulano dall’e-

sempio fatto.

Il proprio personal brand non dovrebbe mai essere intestato a uno pseudoni-

mo, sia per ragioni etiche, sia pratiche, stante la diˆcoltà di trasferire poi le

prestazioni dallo pseudonimo al nome reale se si cambia idea.

Il personal brand dovrebbe riflettere la persona che siete e ciò che avete rea-

lizzato nella vostra vita: cercate dunque di non dipendere troppo dal vostro

datore di lavoro (nemmeno se siete l’imprenditore o un manager importante di

un’azienda), e cercate di bilanciare bene ruoli professionali e interessi personali.

Se decidete di scrivere un blog, tenete presente che è una scelta praticamen-

te irreversibile, nulla fa peggiore impressione di chi si stufa subito, e scegliete

una piattaforma dalla buona performance organica come Typepad, WordPress,

Blogger o Tumblr. Un blog è un modo eccellente per condividere ciò che volete

dire, ma ricordatevi di essere costanti, focalizzati - scegliete degli argomenti e

rimanete in tema - e di scrivere frequentemente: almeno una volta la settimana.

Problema numero 2: Il vostro brand nei social

La scelta che fate dei social dovrebbe rappresentare un po’ gli obiettivi che

vi ponete con il vostro personal (o company) brand: molti adolescenti po-

trebbero pentirsi in futuro di ciò che condividono oggi e c’è da sperare che

si di onda la possibilità su tutti i network della cancellazione totale di un ac-

count. Sappiamo però anche che Internet dimentica con diˆcoltà e i contenuti

cancellati potrebbero rimanere in circolazione più tempo di quanto speriamo

su servizi di cache. Le vostre foto dopo una notte brava - tanto apprezzate

dagli amici - potrebbero rappresentare un ospite sgradito durante un appun-

tamento da un cliente.

In generale, i social che ‘galleggiano’ meglio nelle pagine Serp di Google sono

LinkedIn e Twitter; Facebook è poco visibile sia per le impostazioni personali

sia perché in generale non va d’accordo con Google. Anche Pinterest e Insta-

gram si comportano bene per le immagini, soprattutto quelle poco adatte a

un contesto professionale…

Naturalmente i vostri amici - in linea di principio - vedranno tutto ciò che scri-

vete, dunque attenzione a chi sono i vostri amici; il che porta al vostro ‘social

graph’, ovverossia l’insieme delle vostre connessioni che, potenzialmente, è

l’elemento più rivelatore di chi veramente siete. Ciò che conta non è tanto la

sua dimensione, a patto che non sia eccessivamente limitata, quanto la sua

qualità: definite la vostra politica, enunciatela chiaramente e rimanetele fedeli.

Conclusione

Amici del canale, sarebbe bello avere una vostra opinione a riguardo: quale è

la strategia migliore promuovere il vostro brand e quello della vostra azien-

da? Avete un’attività continua sui social? La vostra azienda ha un social media

manager interno o esterno (quest’ultima opzione spesso costa meno e rende

di più)? Scriveteci e parliamone, oppure contattateci sui social.

Primo Bonacina

si oc-

cupa d’informatica dal

1984. Ha lavorato con

ruoli di responsabili-

tà per diverse azien-

de, tra queste: 3Com,

Tech Data, Magirus (ora

Avnet), Microsoft, Acer.

Dal 2014 ha creato un’i-

niziativa di consulenza

commerciale, marketing

e imprenditoriale (PBS

- Primo Bonacina Ser-

vices). Segui il suo blog

(www.primobonacina.

com) oppure contat-

talo via e-mail (primo.

bonacina@soiel.it

).

Gianni Catalfamo.

Inge-

gnere, una carriera ini-

ziata nell’informatica

(IBM, Olivetti, Lotus De-

velopment) e continua-

ta nella Comunicazio-

ne (Image Time, Pleon,

Ketchum). Oggi opera

come consulente nella

trasformazione digitale

in Italia e all’estero.

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gennaio-febbraio 2017

VALUE POINT - IL RUOLO DEL CANALE