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marzo 2017
ENERGY MANAGEMENT
Internazionale di Misura e Verifica delle Prestazioni
in un incontro organizzato dalla FIRE – un risparmio
che non può essere misurato direttamente perché
esso rappresenta l’assenza dell’uso di energia. Esso
può solo essere calcolato per dierenza tra i con-
sumi prima e dopo l’adozione di una soluzione di
ecientamento”.
Indubbiamente non è facile impostare un’analisi
di Benchmark in questa situazione. “Misurare il ri-
sparmio di energia significa misurare un risparmio
che non c’è più. Come è possibile sapere quanto
avrebbe consumato un edificio oppure un processo
industriale, a parità di condizioni esterne, se non
fosse stato modificato da una soluzione di ecien-
tamento? Come impostare un metodo obiettivo
per valutare il rischio associate a un investimento
energetico? La variazione tra i consumi di oggi e
quelli di ieri potrebbe essere attribuibile a nuove e
più ecienti modalità operative, a giuste line gui-
da, a nuovi impianti, ma potrebbe anche essere
una conseguenza scaturita da dierenti condizioni
esterne come, per esempio, la temperature dell’aria
o una caratteristica del prodotto fabbricato. Il pro-
tocollo internazionale l’IPMVP – ha aggiunto Belvi-
glieri – è un metodo di misurazione consolidato e
riconosciuto a livello mondiale dalle più importanti
autorità internazionali che permette di rispondere
scientificamente a queste domande”.
dai contatori generali, mentre per i dati energetici
di sottoinsiemi si ricorre ai contatori dedicati. Nel
caso in cui questi ultimi dati non siano disponibi-
li, è possibile fare ricorso a valutazioni provvisorie
utilizzando i dati targa dei vari dispositivi e le re-
lative ore di utilizzo, nonché a misure ad hoc con
strumentazione portatile. L’obiettivo è quello di
calcolare l’entità dei consumi energetici e l’indice
prestazionale di ogni fase. La prima attività della
definizione della struttura energetica aziendale con-
siste nell’individuare i vettori energetici utilizzati e
per ognuno costruire il relativo flusso all’interno del
sito produttivo, e realizzarne lo schema ad albe-
ro. Ciò permette di individuare i livelli di consumo
energetico delle varie fasi e definire gli indicatori
prestazionali. L’alberatura deve essere realizzata
seguendo il percorso di ogni vettore energetico
e non la sequenza del processo produttivo. Infat-
ti alcune fasi che dal punto di vista di un vettore
possono risultare energivore per un altro vettore
possono risultare poco energivore, o viceversa. La
procedura permette quindi di definire:
– i consumi energetici per ogni vettore energetico
utilizzato riferendosi all’anno solare precedente
all’anno n-esimo;
– la destinazione d’uso dell’azienda e della speci-
fica area funzionale;
– l’indice prestazionale di area dato dal rapporto tra
i consumi di area e la destinazione d’uso dell’a-
zienda;
– l’indice prestazionale di area dato dal rapporto
tra i consumi di area e la specifica destinazione
d’uso.
Inoltre in tal modo si fornisce anche uno strumento
ecace che permette tre cose: la mappatura dei
macchinari e degli impianti che caratterizzano la
specifica area funzionale; il confronto delle tecnolo-
gie utilizzate con l’obbiettivo definito all’inizio della
diagnosi; la verifica dell’ecienza ed ecacia dei
metodi produttivi e dell’organizzazione delle attività.
Dall’analisi al benchmarking dell’e cienza
Dalle valutazione dei consumi alle procedure
benchmarking, nel mercato dell’ecienza energe-
tica l’analisi di benchmark può essere declinata in
modo del tutto analogo a qualsiasi altro mercato.
Dunque le decisioni devono essere prese conside-
rando il posizionamento iniziale rispetto a riferi-
menti di mercato, valutando l’investimento rispetto
ai riferimenti di mercato e analizzando i benefici
rispetto all’investimento. “Il punto è che le deci-
sioni di investimento in materia di ecienza sono
condizionate dal risparmio atteso – ha sottolineato
Filippo Belviglieri
di Planex parlando del Protocollo
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