Estate, tempo di bilanci.Viviamo sin dai
tempi della scuola due inizi e due fine
dell’anno. Quello del calendario, che
comincia il primo gennaio di ogni anno,
e finisce al 31 dicembre e quello così
detto accademico, ossia che finisce a
giugno e ricomincia a settembre. Solo
che nel business il rischio, è quello di
non staccare mai. Mi ricordo che mol-
to tempo fa rimasi impres-
sionato dallo studio che
citò uno dei miei maestri.
Disse che una prestigio-
sa università americana
aveva fatto uno stu-
dio identificando che
diversi studenti usciti dal
loro MBA e che avevano
poi ricoperto incarichi prestigiosi, alla
soglia dei quarant’anni circa avevano
avuto un infar to.
Ora, non voglio
spaventare nes-
suno, ed è noto
che gli americani
sono molto orientati alla carriera per
permettersi gli stili di vita che hanno
sempre desiderato. Nel 2013 quando
ero responsabile vendite per l’Europa
dell’Est in una multinazionale nel setto-
re delle telecomunicazioni, ho battuto
il mio record personale di aerei presi
in un anno, arrivando a prenderne circa
ottanta e dormendo fuori casa ben
110 notti.Alla fine quindi tiriamo tutti
fino ai limiti del possibile, sperando poi
nelle sudatissime ferie, dove comunque
ci stanchiamo a stare dietro ai figli, o
non riusciamo mai a rilassarci vera-
mente. Io ho spesso sentito persone
in vacanza usare l’espressione ‘meno
male che torno in ufficio’ oppure ‘non
so cosa fare in vacanza’. Siamo così
assuefatti dal lavoro che se ce lo tol-
gono andiamo in crisi. Il cervello ri-
mappa la propria struttura e di
bilanciamento fra vita lavorativa e vita
privata. La coperta purtroppo è corta,
e se la si tira troppo da una parte (il
lavoro) si fa carriera, si guadagnano
un mucchio di soldi, ma lentamen-
te la nostra vita si sgretola, perché
questo è l’alibi che maggiormente ci
diamo quando diventiamo dei così
detti Workaholic, ossia alcolizzati di
lavoro. Oppure, se all’opposto,
ci dedichiamo alla nostra
vita privata, ecco che re-
stiamo fermi dove siamo,
non facciamo carriera, e
ci sentiamo comunque
infelici. È estremamente
importante, quindi, trovare
quel famoso o famigerato equilibrio.
E non è per nulla facile
trovarlo.
A complicare le cose
infatti, c’è la questione
che quello che è il giusto equilibrio, lo
determiniamo noi, e quello che può
essere giusto per qualcuno, può non
essere l’aspettativa di un altro. Ho let-
to e ascoltato molte ricerche, intervi-
ste su questo argomento, ed ognuno
dice la sua. In questo ar ticolo, vor-
rei quindi darti alcuni strumenti utili,
suggerimenti dettati dal buon senso.
Uno su tutti, lo troviamo nel posto
più inaspettato possibile. Devi sape-
re che sono un grande appassionato
della saga di Guerre Stellari e come
WORK/LIFE BALANCE,
QUESTO SCONOSCIUTO
TROVARE IL GIUSTO EQUILIBRIO FRA VITA LAVORATIVA E VITA PRIVATA.
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luglio-agosto 2017
Riccardo Montanari
NLP Trainer & NLP Coach
Certificato dalla Society of NLP di Richard Bandler.
Possiede una vasta esperienza di NLP applicata
alla vendita, alla negoziazione e al public speaking.
riccardo@riccardomontanari.com www.riccardomontanari.comCOMUNICAZIONE E COMPORTAMENTO NEL BUSINESS
© Olivier Le Moal -
fotolia.comconseguenza i propri comportamenti
ogni tre settimane circa, quindi ci vor-
rebbero almeno tre settimane di ferie
per riuscire ad abituarci a fare qualcosa
di diverso da quello che facciamo ogni
giorno. Ma non sempre è possibile.
Trovare il giusto equilibrio
Quindi, è fondamentale avere un giu-
sto ‘work-life balancing’, ossia il giusto