l’opportunità di instaurare un clima di fiducia e questo vi consente di comu-
nicare, di insegnare, e tutto migliora.
Se avete fretta di formare un team capace di ‘fare il lavoro’, finirete per met-
tere insieme un gruppo di persone che avevano semplicemente bisogno di
un impiego e lo sanno fare (o almeno hanno le competenze base). Al contra-
rio, se avete intenzione di investire in persone che si facciano coinvolgere dal
percorso che avete intrapreso, otterrete una vera squadra.
[Corollario: Quando licenziate valutate l’atteggiamento. Le competenze acqui-
site si possono sempre correggere. L’atteggiamento che adottate voi diventerà
l’atteggiamento di tutta la vostra organizzazione. Nel tempo, ogni organizza-
zione si trasforma in ciò che viene tollerato al suo interno].
FASE 3: CHIARITE CIÒ CHE È DAVVERO IMPORTANTE, CON LE PAROLE E
CON I FATTI
Non serve a niente assumere una persona valutandone l’atteggiamento in
prospettiva ma poi premiare solo i risultati a breve termine. Se gratificate un
‘cinico menefreghista’ solo perché ha concluso qualcosa, trasmettete a tutti
l’idea che il cinismo sia ben accetto. Se sorvolate su chi nasconde gli errori
perché la sua produttività è elevata, state premiando mancanza di chiarezza
e ambiguità. Fatevi una domanda: da voi, chi riceve incentivi per essere stato
un dipendente modello? Chi viene lasciato a casa?
Ogni giorno, le persone vi guardano. Più che ascoltare ciò che dite, cercano
di capire dove sono i limiti e i paletti, perché l’esperienza ha insegnato loro
che le gratificazioni arrivano a chi si muove secondo le regole spesso non
scritte. Un ulteriore consiglio: se dite che qualcosa è importante, date alle
persone gli strumenti, il supporto e la formazione necessaria per misurarla e
ottenerla. Altrimenti, sarebbe come dire, tra le righe, che questa cosa non è
realmente importante.
FASE 4: SIATE CHIARI E COERENTI RIGUARDO AI VOSTRI METODI
Ci vorrà molto tempo prima che le persone comincino a comportarsi come se
fossero loro i soci, a prendersi cura dell’azienda come se fosse la loro. Soprat-
tutto se siete voi a non comportarvi come tale per la maggior parte del tem-
po. Altrimenti il pensiero nella loro testa è sempre e solo il seguente: Questo
lavoro è importante. Dà da mangiare alla mia famiglia. Mi permette di pagare
l’a tto. Agirò nell’interesse della mia famiglia, non dei vostri azionisti invisibili.
FASE 5: I VOSTRI PROBLEMI NON SONO I LORO PROBLEMI
Le persone che costituiscono le fondamenta della vostra attività hanno le
loro cose di cui preoccuparsi. Il resoconto della vostra giornata o il successo
della vostra azienda non è immediatamente e necessariamente una di que-
ste. Con il tempo, è però ragionevole aspettarsi che chi lavora in un ambiente
dinamico e rispettoso inizi a pensare in grande. Ma è ingenuo e autolesioni-
sta pretendere che un giovane che lavora con voi da poco riesca a vedere il
filo conduttore che lega il cliente che è appena entrato, il vostro grossista, il
prestito in scadenza.
CONCLUDENDO
Amici del canale, ogni giorno verrete messi alla prova su questi cinque prin-
cipi. Ogni giorno, ci sarà un momento di urgenza, una scorciatoia possibile,
un equivoco, una cosa fatta alla svelta e senza pensare. Sappiamo che sie-
te sempre di fretta, non è vero? E quindi scegliere la via breve (giusta oggi,
magari sbagliata in prospettiva) vi potrà venire naturale. Ma i vostri collabo-
ratori sono le fondamenta, non ‘la parte bassa’ (e meno importante) dell’or-
ganigramma. È la fonte di tutte le vostre possibilità per il cambiamento che
cercate di mettere in atto. Siate consapevoli di cosa serve fare (in team, per
il team) per essere vincenti.
37
giugno 2017
VALUE POINT - Il ruolo del canale
Primo Bonacina
si oc-
cupa d’informatica dal
1984. Ha lavorato con
ruoli di responsabili-
tà per diverse azien-
de, tra queste: 3Com,
Tech Data, Magirus (ora
Avnet), Microsoft, Acer.
Dal 2014 ha creato un’i-
niziativa di consulenza
commerciale, marketing
e imprenditoriale (PBS
- Primo Bonacina Ser-
vices). Segui il suo blog
(www.primobonacina.
com) oppure contat-
talo via e-mail (primo.
bonacina@soiel.it).