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interiore del tempo, la qualità sogget-

tiva con la quale lo coloriamo e che

abbiamo appena sperimentato. Per

essere accurati e precisi nella nostra

ricerca possiamo considerare quat-

tro dimensioni (come suggerito dalla

matrice del Modello Integrale di Ken

Wilber già impiegata per definire la

leadership nel precedente articolo su

OA di maggio 2017). In questo caso,

le quattro dimensioni sono:

I. Personal Time: soggettivo, per-

sonale, connesso alla percezione

soggettiva e allo stato d’animo del

momento.

II. Measurable Time: oggettivo, indi-

viduale, misurato e misurabile.

III. SocialTime: inter-soggettivo, socia-

le, condiviso, connesso alla cultura

del gruppo.

IV. Government Time: tempo come

dato oggettivo universalmente

valido.

È importante comprendere che quan-

do parliamo genericamente di tempo,

raramente intendiamo la stessa cosa.

In un team di lavoro, il non essere alli-

neati su un elemento così fondamen-

tale può essere un grande problema.

Cosa è il tempo: tentativo di defi-

nizione

A partire da questa premessa, il tem-

po potrebbe essere definito come il

contenitore degli eventi e delle storie

della nostra vita, nonché la misura del

trascorrere degli eventi e quindi del

cambiamento. Al contempo esso è an-

che un’esperienza interiore, connesso

alla percezione individuale e collettiva,

con cui esso assume caratteristiche

qualitative soggettive. Potremmo defi-

nire il tempo come lo spazio invisibile

entro cui le nostre vite accadono, nel

quale si dipanano le nostre storie, il

susseguirsi concatenato di eventi. È

una dimensione fondamentale tanto

quanto lo spazio fisico tridimensiona-

le intorno a noi, ma ha l’aggravante di

essere invisibile. Per questo, probabil-

mente, nell’organizzare il tempo, sem-

briamo non essere altrettanto compe-

tenti quanto lo siamo nell’organizzare

lo spazio fisico. Facendo infatti mente

locale su questo spazio reale, possia-

mo dire in modo approssimato quali

sono le sue misure, se è arredato in

modo armonico... Per quanto riguarda

il tempo, tutto ciò sembra non essere

possibile. Nei confronti della dimensio-

ne temporale spesso dimostriamo un

certo livello di incompetenza al punto

da non riuscire altrettanto facilmente

a ‘prenderne le misure’ per organiz-

zarlo in funzione dei nostri obiettivi.

Il tempo: problema o vincolo?

Se definiamo ‘problema’ una situazione

il cui svolgersi risulta impedito da un

ostacolo e che ha una o più soluzioni,

allora il vincolo è un’istanza data, che

va inclusa esattamente come è, perché

non può essere messa in discussione.

Come le misure di una stanza sono

un vincolo fisico alla nostra azione,

allo stesso modo occorre percepi-

re il tempo come un vincolo e non

come un problema. Come una realtà

‘fisica’ invisibile, ma non estensibile a

nostro piacere. Per acquisire maggiore

consapevolezza delle dimensioni de-

gli ‘oggetti’ con i quali ‘arredo’ la mia

‘stanza’ tempo nella mia vita e nelle

mie giornate, ci si può rifare al con-

cetto di ‘time box’, scatole di tempo.

LaTecnica del Pomodoro (Pomodoro

Technique) è una modalità semplice

ed efficace di time management che

suggerisce la suddivisione del proprio

tempo lavorativo in intervalli di 25

minuti. Questo permette di affinare

l’abilità di collocare i nostri ‘oggetti

temporali’ all’interno delle nostre gior-

nate lavorative e di allenare la nostra

capacità di previsione. Vedi: https://

cirillocompany.de/pages/pomodoro-

technique.

Le modalità di gestire i nostri task nel

tempo sono varie sebbene poi ricon-

ducibili a alcuni elementi trasversali

e fondamentali. Come faremmo per

arredare uno spazio fisico, arredare

il nostro tempo richiede innanzitut-

to la capacità di dare priorità ai task

secondo una metodologia semplice

e immediata. In questo, la matrice di

Eisenhower Importanza/Urgenza, seb-

bene ormai datata, sembra essere an-

cora uno strumento efficace per molti.

Per fare ciò occorre ricavarsi neces-

sariamente un ‘meta-tempo’, ovvero

un tempo in cui riflettere sul tempo,

da dedicare alla pianificazione e alla

consapevolezza di come lo gestiamo.

Sembra paradossale, ma organizzare

bene il proprio tempo richiede tempo.

Ma questo ci permetterà di essere più

efficaci e appagati.

Cosa è Importante e cosa è Urgente?

Innanzitutto occorre un chiarimen-

to sulla terminologia. Urgente è una

parola potenzialmente terribile, nelle

organizzazioni. Per certi versi è anche

inutile. In alcuni gruppi la parola Ur-

gente viene usata e abusata al punto

da perdere di valore: ogni cosa divie-

ne urgente e quindi niente più lo è. In

questi casi, suggeriamo semplicemen-

te di abolirla, sostituendola sempli-

cemente con la data di scadenza. Un

task non è urgente, ha semplicemente

una scadenza chiara.Allo stesso modo,

possiamo dire che Importante è tutto

ciò che è più vicino all’essenza della

mission del proprio ruolo aziendale.

Senza adeguata chiarezza sul lessico, la

confusione all’interno dei gruppi è as-

sicurata. Esistono pratiche oggi sempre

più diffuse con le quali possiamo im-

parare a vivere e a percepire il tempo

in una modalità qualitativa differente.

Di questo tratteremo nella seconda

metà dell’articolo, relativamente alle

tecniche di Presencing e Mindfulness

e alla possibilità di cogliere l’aspetto

qualitativo dell’esperienza oltre che

quello quantitativo: non siamo nati

per divenire macchine divoratrici di

‘to do list’, ma per dare significato al

nostro tempo.

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luglio-agosto 2017

METODI E PERCORSI DI CAMBIAMENTO

In un team di lavoro non

essere allineati su un elemento

fondamentale come il tempo può

essere un grande problema.