7
marzo 2017
dei downtime è dovuto a guasti alle batterie (fon-
te Ponemon Institute), è facile capire come anche
l’adabilità del sistema aumenta e il total cost of
ownership (TCO) di un sistema UPS con flywheel
risulti notevolmente inferiore rispetto ai sistemi tra-
dizionali a batterie”.
Un mercato in espansione
Se fino a ieri gli UPS rotanti erano adottati soprat-
tutto dalle grandi organizzazioni - istituti finanziari,
assicurativi, telecomunicazioni, aeroporti, ospeda-
li e aziende di processo - oggi la loro tecnologia
senza l’utilizzo di batterie sta suscitando interesse
presso un pubblico sempre più vasto, in particolare
nell’ambito delle server farm e dei grandi operatori
di co-location, che cominciano ad aacciarsi anche
sul mercato italiano. Per questo Piller, che da sem-
pre propone UPS rotanti indirizzati a impianti con
potenze superiori al megawatt, ha deciso di am-
pliare la propria oerta, lanciando sul mercato una
nuova soluzione - battezzata CPM (Critical Power
Module) 300 - che, come esplicitato dalla sigla, è
indirizzata a impianti con una potenza nominale
fino a 300 kW, una scelta che amplia il potenziale
bacino d’utenza in maniera significativa.
“I fattori da tenere presente nella progettazione
delle nuove infrastrutture, in particolare per quanto
riguarda i data center, sono molteplici: bassi costi di
investimento, rapidità di implementazione e scalabi-
lità, bassi costi operativi, ridotti consumi energetici,
interventi di manutenzione minimi e naturalmen-
te, massima adabilità e disponibilità - evidenzia
Pedrotti. Il nuovo CPM 300, che dal mese di aprile
sarà disponibile su tutti i mercati, inclusa l’Italia,
nasce proprio per fornire una risposta coerente ed
equilibrata a tutte queste esigenze”.
Visto da vicino
Vediamo allora più da vicino le caratteristiche del
nuovo Piller CPM 300. Si tratta di UPS a doppia
conversione (modalità VFI), combinata con un ramo
UPS aggiuntivo separato (moda-
lità VI), un eco-mode (VFD) e un
accumulatore di energia cinetica
(flywheel) integrato dotato di una
capacità suciente all’avviamen-
to dei generatori diesel a tutti i
livelli di carico.
Uno speciale impianto di rared-
damento interno ottimizza l’e-
cienza operativa dell’UPS in ogni
modalità sopra riportata, per for-
nire rispettivamente oltre il 96%,
il 97% e 98%, anche a carichi in-
feriori al 40%. L’impianto di rareddamento si oc-
cupa anche dell’accumulo di energia cinetica con-
sentendo un funzionamento dell’unità fino a 50°C
ambiente, con perdite estremamente basse e non
vi è alcuna limitazione pratica dei cicli di scarica/
carica, a dierenza delle batterie.
La soluzione è in grado di lavorare in una qualsiasi
delle modalità sopra descritte e può essere sele-
zionato il funzionamento ‘self-learning’ per passa-
re in maniera automatica da una modalità all’altra
in funzione della qualità della rete elettrica, mas-
simizzando l’ecienza e senza compromettere la
protezione del carico.
“In pratica - enfatizza Pedrotti - ore tutta la prote-
zione di un UPS, eliminando l’uso di batterie ina-
dabili e ingombranti”. Il nuovo Pilller CPM 300 ore
anche la maggiore ecienza degli UPS line-interac-
tive (VI), un accumulo di energia con un ciclo di vita
atteso superiore ai 20 anni e tempi di installazione
molto rapidi. La flessibilità e la modularità della so-
luzione e l’ingombro contenuto lo
rendono ideale per l’installazione
nelle sale server, nei corridoi di
servizio o in container, oltre che
nelle tradizionali sale tecniche. Il
passaggio tra gli UPS e i genera-
tori è garantito in modo adabile
sostituendo l’incognita dell’au-
tonomia fornita da una batteria
con una riserva energetica certa
e fornita dall’accumulo di energia
cinetica che lavora in armonia con
il sistema di gestione.
IN COPERTINA
Il nuovo Piller CPM 300