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novembre-dicembre 2016
IN COPERTINA
quale abbiamo mostrato un mock-up di Genya a
complessivamente 600 clienti e anche qui abbia-
mo raccolto suggerimenti che abbiamo successiva-
mente implementato. I feedback su Genya raccolti
nelle due iniziative sono sempre stati molto positivi.
Avete annunciato che Genya sarà disponibile solo
come servizio in cloud e non ci sarà una versio-
ne on premise. Come mai e come hanno reagito i
clienti?
Genya si appoggia oggi al cloud pubblico di Micro-
soft Azure, un’infrastruttura all’avanguardia sotto
molti profili. Abbiamo verificato che dal punto di
vista normativo siamo compliant con tutte le re-
gole italiane e comunitarie, mentre per quanto ri-
guarda la sicurezza gli investimenti che compie
oggi un primario cloud provider portano i dati dei
suoi clienti a un livello di protezione di gran lun-
ga superiore a quello di una qualsiasi soluzione di
sicurezza interna anche di una grande impresa, fi-
gurarsi di uno studio. Ritengo, anche dai feed back
che abbiamo avuto negli incontri con i clienti, che i
timori su “dove stanno i miei dati” siano ormai quasi
del tutto superati. Le didenze diventano sempre
più marginali anche in Italia. D’altra parte se usare
l’Internet banking è diventato ormai un’abitudine
consolidata per la maggioranza delle persone, cre-
do che presto sarà la stessa cosa per l’utilizzo delle
applicazioni in cloud. Tutta la nostra relazione con
il cloud provider è governata da SLA che sono co-
stantemente verificati e monitorati, e gli SLA che
ci assicura Microsoft sono esattamente gli stessi
che assicureremo ai clienti di Genya. Genya quindi
poggia su una serie di servizi di “Infrastructure as
a Service” molto solida, e i nostri clienti avranno
comunque noi come unici interlocutori di tutto il
servizio.
La nostra soluzione è basata su un’architettura ap-
plicativa di nostra concezione molto innovativa, che
permette la correlazione dei dati tra diverse fonti
applicative e di informazioni diversificate. In questa
la componente middleware è molto importante, anzi
direi fondamentale, e considerevole. Oggi non c’è
uno stack tecnologico così agile da permettere di
portare Genya in un qualsiasi ambito on premise.
Genya è stata sviluppata dalla nostra “nuova” sof-
tware factory, nuova prevalentemente nelle persone,
in totale circa 60; nuova nell’adozione di metodo-
logie (Agile) e strumenti di sviluppo; nuova anche
nell’approccio al disegno della nuova architettura
applicativa. Abbiamo messo il commercialista e
i suoi clienti al centro della soluzione e questo è
stato reso possibile dal radicale cambio di approc-
cio abilitato dal cloud. Con un prodotto classico
on premise non saremmo riusciti a fare quello che
abbiamo fatto.
Naturalmente nel portafoglio di oerta di Wolters
Kluwer Tax and Accounting Italia, rimangono attivi,
e saranno supportati ancora per molti anni, tutti i
nostri software on premise, come TuttoBilancio, e
per la gestione della contabilità e delle tasse. Chi
non si sente pronto per il cloud continuerà a essere
supportato nelle soluzioni che già utilizza.
Qual è la roadmap della suite Genya?
A inizio novembre abbiamo rilasciato il primo modu-
lo per il bilancio. Oltre a questo la suite si compone
di altri due moduli principali che rappresentano i
processi fondamentali dello studio del commercia-
lista: Genya Dichiarativi, che sarà rilasciato intorno
all’estate 2017 e Genya Contabilità a fine del pros-
simo anno. Infine a gennaio rilasceremo invece la
versione della suite Genya per i consulenti del lavoro.
Anche in questo caso con lo stesso approccio nel
trattamento delle informazioni di valore per i com-
mercialisti, metteremo al centro dell’applicazione
il consulente del lavoro e i suoi clienti.