Non molti dissimili i temi toccati da Chiara Foglietta per Torino, angustiata peraltro da un forte inquinamento, dunque da curare ancora più in profondità. In primo luogo con un’opera di convincimento dei cittadini a cambiare abitudini. Poi ricorrendo a tutte le soluzioni tecnologiche in grado di aiutare.

Sono molte le iniziative in cantiere per andare verso un sistema di trasporto che Foglietta definisce “Popolare”, inclusi i lavori della MM, grazie in questo caso ai fondi del PNRR.
Torino, come anticipato, è oggi una delle città con la più alta percentuale di spostamenti con mezzi privati e con il raggio medio di percorrenza di 3 km, considerabile mediamente breve.
Invertire questa tendenza è una sfida prioritaria che richiede progettazione in parallelo di nuovi spazi di mobilità dolce e pianificazione di un sistema di trasporto pubblico efficiente.

È da riaffermare la cultura dello spazio pubblico per tutte e tutti, costruire un sistema viario che agevoli non solo la multimodalità, ma anche l’intermodalità dei trasporti. Un sistema che non limiti il proprio sguardo ai confini cittadini, ma che guardi all’area della città metropolitana.

Una città che vuole essere competitiva, attrattiva per viverci e attraente per gli investitori oggi deve consentire una veloce mobilità soprattutto nei tragitti casa-lavoro e casa-scuola.

L’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 è di una portata tale che non può prescindere da una revisione della mobilità cittadina, impegno che l’amministrazione deve guidare con tutte le infrastrutture necessarie e che deve coinvolgere tutti i torinesi.