Retelit è al tempo stesso un operatore infrastrutturale e di soluzioni verticali, con una strategia caratterizzata dalla risk mitigation. Ovvero, come ha sottolineato Renzo Cavalli, che si estrinseca nella implementazione di reti efficienti ma anche il più possibile sicure, perché le minacce sono in aumento. “È infatti necessario, alla luce anche della diffusione dello smart working, un uso più consapevole delle reti. La unicità del partner di riferimento appare come una scelta vincente e un fattore di gratificazione per il nostro operato. È una scelta di fare una digital transformation all’insegna di un approccio intelligente. Noi offriamo competenze Tlc e Ict, usando piattaforme di proprietà”. Retelit dispone di 16mila km di fibra ottica, 12.842 siti connessi on-Net, 70 data center connessi, di cui 19 di proprietà e anche di 1430 torri. Inoltre, ha al suo attivo la realizzazione di 12 reti metropolitane. “Abbiamo sviluppato, ha osservato Cavalli, una strategia ‘Smart Brain’ che privilegia al massimo l’integrazione delle risorse messe in campo e il concetto, ancora poco conosciuto, di Sase - Secure Access Service Edge, che le imprese dovrebbero tenere in grande considerazione quando avviano programmi di trasformazione digitale. Permette di identificare il percorso migliore per l’istradamento dei dati, grazie all’utilizzo maggiormente performante e di realizzare una integrazione ottimizzata con il mondo della sicurezza”.