Reti e Servizi

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22 Giugno 2022 dalle 09:30 alle 12:00

Reti e Servizi: quanto è larga questa banda?

Dalla tecnologia, al progetto alla messa in opera: come orientarsi nella ricerca della giusta connettività

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Per informazioni: Virginia Gerosa
virginia.gerosa@soiel.it - 02 30453324

Reti e Servizi: quanto è larga questa banda? (leggi l'articolo completo)

Il 22 giugno ha avuto luogo questa Conference di Soiel, animata da una serie di interventi che hanno fatto il punto sulla larghezza della banda e sulla validità degli strumenti che il mercato mette a disposizione per la sua misurazione. L’evento ha spaziato dalle diverse soluzioni disponibili per una connessione a larga banda, dalla governance al controllo di queste reti, dalla sicurezza alla velocità. [...] a cura di Gian Carlo Lanzetti

Hanno partecipato:

  • Roberto Sortino, CEO – Spring Srl
  • Massimiliano Merlotti, Direttore tecnico commerciale - Tecon Spa
  • Fabio Tolomelli, Marketing & Strategic Development Director - Mead Informatica
  • Guido Storchi, Service Manager - Mead Informatica
  • Nicola Di Giusto, Sales & Marketing Manager - Vianova
  • Bruno Zotti, Consulente e Docente – Spring s.r.l.

Overview

Se nel 2025 il tasso di penetrazione della banda larga raggiungesse il valore medio europeo, pari a circa il 50%, le imprese italiane beneficerebbero di un incremento di produttività, stima uno studio di Digital 360, capace di generare 110 miliardi di euro. E se tale diffusione raggiungesse poi quella dei Paesi benchmark – con tasso di penetrazione al 51,7% – l’impatto salirebbe a 128 miliardi di euro di produttività addizionale. Sul cammino italiano restano però ancora parecchi ostacoli che si stenta a rimuovere: norme inadeguate, burocrazia, limiti all’elettrosmog non in linea con l’Europa. Senza un cambio di passo il nostro paese rischia di perdere diversi punti di potenziale Pil e di non raggiungere gli obiettivi di digitalizzazione fissati nel Pnrr. In verità nelle ultime settimane si è notata una volontà di intervento più incisiva che in precedenza.

Un esempio. Sulla Gazzetta Ufficiale Serie generale n. 292 del 9 dicembre 2021 - Suppl. Ordinario n.43 - è stato pubblicato il Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 207 avente per oggetto “Attuazione della direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche”. Tra l’altro si prevede che per i nuovi edifici per i quali la domanda di autorizzazione edilizia è stata presentata dopo la data del 1° gennaio 2022, diventa obbligatoria l’apposizione dell’etichetta di “edificio predisposto alla banda ultra larga”. Tale obbligo di etichetta si estende anche in caso di ristrutturazioni che richiedono il permesso di costruire ai sensi del DPR 380/01, art. 10, comma c). In pratica è stato modificato quanto finora previsto dal Testo unico sull’edilizia (DPR 380/01, art. 24 e art. 135-bis e TNE 11/20, pag. 3 e seguenti), rendendo da “volontaria” a “obbligatoria” l’apposizione dell’etichetta “edificio predisposto alla banda ultra larga”.

Ancora il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale ed il Mise hanno approvato il 25 maggio 2021, nella riunione del Comitato interministeriale per la transizione digitale, la Strategia italiana per la banda ultralarga "Verso la Gigabit Society", che definisce le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale indicati dalla Commissione europea nel 2016 e nel 2021 – rispettivamente con la Comunicazione sulla Connettività per un mercato unico digitale europeo (cd. Gigabit Society) e la Comunicazione sul decennio digitale (cd. "Digital compass" o "bussola digitale") per la trasformazione digitale dell'Europa entro il 2030. La Strategia si pone in stretta connessione con la realizzazione degli interventi finanziati, per 6,7 miliardi di euro con il Pnrr. Da un punto di vista degli obiettivi nella Strategia sono indicati: il raggiungimento della copertura dell'intero territorio nazionale con la connettività a 1 Gbit/s, entro il 2026; lo stimolo alla domanda di connettività ad alta velocità per le famiglie.

I motivi di apprensione, tuttavia, non mancano.

Ci sono infatti anche elementi “secondari”, legati alla tecnologia e al suo sviluppo, che hanno contribuito e contribuiscono a determinare lo scenario italiano. Tra questi ad es.: i) l'assoluta mancanza di reti di TV via cavo, a causa delle limitazioni di carattere normativo al broadcasting televisivo che dagli anni '70 hanno impedito modalità di trasmissione TV alternative rispetto alle trasmissioni analogiche terrestri tradizionali; ii) viceversa, l'implementazione e l'uso di dorsali a fibra ottica tra nodi interni della rete (centrali) da parte di Telecom Italia, che ancora prima della privatizzazione aveva realizzato (come SIP) una vasta operazione di ammodernamento delle proprie tecnologie di rete; iii) le opportunità di usare la tecnologia ADSL per fornire servizi a larga banda tramite il doppino telefonico tradizionale, rivitalizzandone l'uso; iv) l'ingresso nel settore di nuovi entranti in grado di fornire, almeno a una parte del mercato, l'accesso a fibra ottica fino alle singole abitazioni con conseguente possibilità di veicolare servizi a larga banda ivi compresa la telefonia VOIP di alta qualità in competizione con gli operatori tradizionali; v) lo sviluppo della televisione digitale terrestre, e dei relativi servizi pay TV, in competizione con il digitale via satellite.

a cura di Gian Carlo Lanzetti