VALUE PARTNER ZONE

07 Luglio 2022 dalle 10:00 alle 12:00

Executive Digital Briefing: Data&Analytics

Strategie e percorsi d'innovazione digitale

FORMULA WEBINAR

Per informazioni: Virginia Gerosa
virginia.gerosa@soiel.it - 02 30453324

Executive Digital Briefing: Data&Analytics (leggi l'articolo completo)

Si è svolto il 7 luglio questo evento organizzato da Soiel che ha toccato due argomenti di grande attualità: da un lato i dati e dall’altro le figure professionali che stanno nascendo per la loro gestione in modo ottimale. Due tematiche destinate a far parlare di sé nel prossimo futuro e a modificare assetti consolidati come i processi interni alle organizzazioni, il recruitment e la gestione dei talenti. [...] a cura di Gian Carlo Lanzetti

Hanno partecipato:

  • Alexandrina Scorbureanu, Executive Partner - Gartner
  • Lanfranco Morini, DATA SOLUTION Business Unit manager - Cegeka
  • Cristian Sala, Managing Director - Kelly Services Italia

Overview

Oggi e sempre di più in futuro la conoscenza e la gestione intelligente dei dati per le organizzazioni aziendali sono e saranno uno dei pilastri della trasformazione digitale. Saper utilizzare i dati significa per le organizzazioni migliorare i propri prodotti e servizi, generare più business, soddisfare i propri clienti, ridurre i costi, in sintesi essere un’azienda migliore e più competitiva. L’unico serio ostacolo di ogni azienda per essere data-driven è avere nel proprio staff le competenze adeguate, ossia quei professionisti digitali che a vario titolo si occupano di dati e di cui c’è molta richiesta epoca disponibilità.

Si tratta di figure nuove, dove le linee di demarcazione tra l’una e l’altra sono ancora flebili.
Chi sceglie questi professionisti? I reclutatori tecnici! La ricerca di questo tipo di professionisti è ovviamente in crescita: non solo le grandi aziende ma anche le Pmi sono sempre più interessate dalla trasformazione digitale e dallo sfruttamento dei Big Data e devono perciò investire in software, progettazione e competenze, introducendo in azienda nuove figure professionali, i professionisti dei dati.

Queste figure sono specializzate nella ricerca e nella selezione dei talenti in ambito big data e IT in generale. Lavorano a stretto contatto con le aziende per valutare le loro esigenze di assunzione, e poi cercano sul mercato i candidati più forti per specifiche offerte di lavoro. Spesso supportano i candidati professionali che ritengono interessanti durante tutta la procedura di candidatura, i colloqui, le assunzioni e i processi di inserimento.

I reclutatori tecnici devono avere una conoscenza avanzata delle qualifiche tecniche che i datori di lavoro ricercano nel loro futuro personale. Sono essenziali anche buone “competenze umane”, poiché i reclutatori tecnici di successo devono costruire un rapporto positivo con i candidati durante le fasi di selezione e di intervista.

L’introduzione e lo sviluppo delle professionalità digitali nei contesti organizzativi è un tema che interessa la maggior parte delle aziende, le quali dichiarano infatti di essersi già mosse con azioni ad hoc.

Nonostante la crescente focalizzazione delle aziende verso l’introduzione di nuovi professionisti digitali, le barriere al loro ingresso non mancano. Tra i principali ostacoli emerge la difficoltà nel progettare per i professionisti digitali percorsi di carriera all’interno dell’azienda, seguita dall’elevata concorrenza sul mercato per attrarre e trattenere queste figure.
Ma oltre a queste sussistono altre criticità, legate soprattutto alla formazione e all’acquisizione di tali figure, per esempio:

• difficoltà a trovare sul mercato le professionalità richieste (associata ad un diffuso deficit formativo sui temi del digitale);
• difficoltà nell’integrare le nuove professionalità;
• difficoltà nel trovare percorsi di formazione sui temi digitali;
• difficoltà nell’individuare il corretto canale per attrarre tali figure.

E’ ancora il caso di aggiungere che le aziende data-driven sono quelle che considerano la gestione dei dati (data management) non come un fattore tecnico, ma come un pilastro strategico del business. Essere data-driven significa farsi guidare dai numeri, avere un approccio basato sui dati, per prendere decisioni informate, basate su fatti oggettivi e non su sensazioni personali. La trasformazione in data-driven company non può dunque avvenire con la sola tecnologia, ma con un percorso di change management in grado di portare la cultura del dato a tutti i livelli aziendali. Oggi i CEO e i manager hanno bisogno di informazioni che li aiutino a capire cosa riserva loro il futuro. Avere a disposizione dati corretti, freschi e rilevati con frequenza è fondamentale. In un mondo così veloce, non basta rivolgere l’attenzione al passato, all’analisi di metriche e KPI basati su serie storiche, alla generazione di statistiche e report a consuntivo per effettuare analisi dei dati sui comportamenti degli utenti o per individuare problemi tecnici o eventi critici. Si pensi, ad esempio, alla gestione in tempo reale di macchinari industriali connessi per la manutenzione predittiva, applicata nel caso dell’industria 4.0, o alle transazioni finanziarie e alle assicurazioni, dove l’analisi dei dati serve a individuare le frodi o, ancora, al marketing, dove è necessario ormai anticipare i comportamenti del consumatore conoscendo i suoi gusti.

a cura di Gian Carlo Lanzetti