In concreto Paolo Ravazzani ha affrontato il tema del ruolo del robot nella sanità.

Nati negli anni '80, i primi robot nel campo medico offrivano assistenza chirurgica tramite le tecnologie a braccio robotico. Nel corso degli anni, la visione consentita dall'intelligenza artificiale e l'analisi dei dati hanno trasformato la robotica sanitaria, espandendo le funzionalità in molte altre aree dell'assistenza sanitaria.
I robot vengono utilizzati non solo nella sala operatoria, ma anche negli ambienti clinici per il supporto dei lavoratori sanitari e per il miglioramento dell'assistenza dei pazienti. Durante la pandemia di Covid-19, gli ospedali e le cliniche hanno iniziato a implementare robot per una gamma di attività molto più ampia volte a ridurre l'esposizione agli agenti patogeni. È ormai chiaro che l'efficienza operativa e la riduzione dei rischi forniti dalla robotica sanitaria offrono valore in molte aree.

Nel suo intervento sono stati toccati molti aspetti di questa evoluzione. Vediamone alcuni:
• sensoristica avanzata per la diagnostica biochimica, elettronica e elettrochimica;
• dispositivi robotici per l’assistenza negli ambienti di vita;
• tecnologie per lo sviluppo dei materiali biomedicali per applicazioni di medicina rigenerativa. I materiali sono chiamati a giocare un ruolo importante
• robotica occupazionale, per la salute dei lavoratori allo scopo di ridurre il rischio salute;
• uso dell’IA nella medicina, in rapido sviluppo per il trattamento di dati di imaging, di dati strumentali e di dati onici e clinici;
• ruolo delle reti telematiche e di telemedicina, sempre più coinvolte nei processi di robotizzazione.

Negli ultimi decenni la robotica è diventata una realtà di crescente importanza sul piano della ricerca e sul piano economico: una realtà pienamente inserita in un complesso di innovazioni, tra cui intelligenza artificiale, Internet of Things, quarta rivoluzione industriale, robotica bioispirata.