Quali sono i benefici di un utilizzo della IA nella PA? L’esperienza di Infocamere nella gestione dei dati di oltre 6 milioni di aziende suggerisce delle riflessioni. Si deve partire dai dati, ossia da quello che si ritiene essere il nuovo petrolio. La PA rappresenta la più grande generatrice di dati, come sottolineato anche da altri relatori, e per renderli operativi vanno trasformati in informazioni di valore.

“La gran parte dei dati della PA - ha confermato Paolo Ghezzi - oggi non è analizzata e anche la parte di dati che viene sfruttata non è esente da inquinamenti: sia sotto forma di sovra-semplificazioni di fenomeni molto più complessi, sia sotto forma di manipolazioni. Le tecnologie ci danno gli strumenti per rispondere alle nostre esigenze, ma non sono fini a sé stesse: a noi spetta il compito di utilizzare la nostra intelligenza per poter governare l'interconnessione tra i dati e le macchine, per restituire alla PA qualità e affidabilità che il loro ruolo necessità. Uno dei compiti della PA è infatti quella di dare risposte certe e affidabili a chiunque abbia un titolo legittimo a farlo”.

Le prime esperienze hanno dimostrato che l’IA può fornire un grande aiuto alla PA e ai cittadini. La pandemia ha dato impulso all’utilizzo dell’IA ma adesso dalla quantità dei dati si deve passare alla qualità e dai Big Data agli Small Data: le condizioni per riuscire ci sono.