Anche l’intervento di Giovanni Landi si è focalizzato sulla presentazione del Progetto Pedagog-IA da parte dell’istituto EuropIA.

Il Progetto, ha puntualizzato, nasce dalla consapevolezza che occorra “fare pedagogia” su cosa l’IA realmente sia. Nell’interesse stesso della sua accettazione occorre dunque che siano riconosciuti come “veri utenti delle tecnologie di IA” i cittadini, pena il rischio di posizioni di rigetto o indifferenza verso l’IA, che, inoltre, presenta alcune specificità intrinseche che richiedono un’elaborazione pedagogica mirata. La pedagogia del progetto riconcilia sostenitori delle discipline umanistiche e sostenitori delle discipline STEM mostrando alla luce la radice comune da cui entrambe derivano e cui fanno riferimento.

In particolare Giovanni Landi ha richiamato l’attenzione sul fatto che andrebbero riformati anche i formatori delle scuole, allo scopo di migliorare l’informativa ai ragazzi e sollecitare da parte loro un'apertura mentale verso il mondo nuovo. “Sarebbe altresì opportuno - ha auspicato - la gratuità per i primi due-tre anni nelle Università, per dare una spinta alle ricadute socio-economiche dell’IA. Lo stesso dicasi per la parte etica e regolamentare, che devono andare di parallelo con la crescita del mercato. Inoltre, occorre fare gioco di squadra. In quest’ottica rivolgo un invito ad Assintel per valutare forme di cooperazione a favore della IA”.