L’intervento di Daniele Tordin ha permesso di capire quanto anche un semplice armadio rack nel corso degli anni sia diventato più intelligente, flessibile, robusto e modulare e come in esso il controllo degli aspetti meccanici, elettrici e ambientali, insieme alla continuità del business, sono aspetti oggigiorno progettualmente e operativamente imprescindibili. Ciò ha comportato lo sviluppo di nuove soluzioni di continuità elettrica integrata e molte altre novità che fanno dell’infrastruttura fisica unificata l’elemento più delicato odierno, in un processo di modernizzazione digitale che raggiunge utilizzatori di ogni tipologia e dimensione. Questo perché il fronte dei datacenter si sta evolvendo sempre più rapidamente e l’efficientamento delle infrastrutture è diventato un tema caldo, in considerazione degli sviluppi del cloud e dell'edge computing.

La risposta di Panduit si chiama Cabinet Flex Fusione. Tordin ha evidenziato le novità del progetto e le sue peculiarità. Stiamo parlando di armadi per telecomunicazioni di nuova generazione e configurabili in differenti modi, per soddisfare tutte le esigenze. La gamma Flex Fusion raccoglie l’eredità delle serie Net-Access S-Type, della quale ne rappresenta un'evoluzione a tutti gli effetti. La base è costituita da una struttura con telaio in acciaio saldato e assemblato, con rivestimento in polvere epossidica poliestere resistente. La famiglia di armadi rispetta le misure standard, con profondità di 1.070 e 1.200 mm e larghezza da 600 a 800 mm.

In altezza, Panduit ha sviluppato modelli da 42, 45, 48 e 51 U con carico statico di 1600 Kg. Queste specifiche, unitamente ai binari interni regolabili, rendono gli armadi ideali per l’installazione di server, NAS, appliance e apparati di networking. Per il massimo raffreddamento, la porta frontale è stata ridisegnata e vanta una superficie di perforazione dell’80% ed elegante fori esagonali. La serratura di sicurezza è disponibile nella varianti a chiave, con combinazione o elettromeccanica.

È prevista l’implementazione chiavi in mano con PDU preconfigurate, per un facile monitoraggio e controllo accessi. Supporta fino a 200 utenti e permette di combinare l’uso di lettori di prossimità, tastierino integrato per autenticazione a due fattori e chiave a tamburo sostituibile.

Tra i pregi di questa soluzione la disponibilità di sensori integrati nella porta. L’architettura proposta da Panduit include tre rilevatori di temperatura, uno di umidità, tutti con cablaggio nascosto e con la possibilità di smontare la porta senza scollegare i sensori dalla struttura principale. Per semplificare installazione e manutenzione, l’azienda ha rivisto anche la sezione superiore. La parte posteriore del coperchio può essere alzata per un accesso agevolato ai cavi. Il sistema dispone di punti di fissaggio M10 per passerelle porta cavo e aperture per ingresso cavi con spazzola o calza CoolBoot.

I montanti regolabili e la staffa posteriore per la gestione del cablaggio consentono di orchestrare al meglio i cavi interni e di sviluppare un design con caratteristiche differente tra la metà superiore e inferiore del cabinet (switching + server).

A questo si aggiunge la nuova staffa autoportante per PDU, ideale per un design lineare e per velocizzare l’installazione di nuove linee di alimentazione. Il concetto della modularità è un altro aspetto di questa gamma di sistemi, appunto sempre ready to be smart.