Il Gruppo Retelit vanta una lunga esperienza, in ambito nazionale ed internazionale, nello sviluppo di soluzioni IT studiate ad hoc per accelerare il business e migliorare il sistema produttivo aziendale in tutte le sue fasi. 
Una gamma completa di servizi e soluzioni software per l’Industria 4.0, interfacciabili con qualsiasi gestionale, per trasformare l’azienda in una Smart Factory, come richiesto dalla situazione odierna dei mercati.

Un’offerta, specifica Giustina, tutto tondo, dall’analisi dei dati fino alla cyber security, per la Fabbrica intelligente o per rendere il business più smart. Uno dei suoi cavalli di battaglia è just MES. La suite comprende tutto ciò che serve per accelerare il business e tenere monitorata in real time la produzione: just plm, just monitoring, just planning, just quality control, sono i quattro moduli che la compongono. I software possono essere utilizzati in modalità stand-alone o divenire parte integrante del controllo dei processi aziendali, se interfacciati con l’Erp o il gestionale presente in azienda. Una soluzione estremamente completa e flessibile, sostiene Giustina, studiata per far competere sui mercati odierni.

Ma quanti conoscono i Mes (Manufacturing execution systems)? 
Dal sondaggio svolto tra i partecipanti all’evento è emerso che solo il 25% li conosce, il 29% ha in casa questa tecnologia ma non la usa, il 40% non sa di cosa si tratti. I vendor devono quindi prepararsi ad una attività di formazione e di evangelizzazione sulla potenziale utenza. 
Nelle industrie che hanno adottato questa soluzione il rilevamento dati è stato fondamentale così come l’introduzione di tutti i processi che hanno permesso ai macchinari di comunicare tra di loro. Con l’aiuto di Retelit alcune aziende sono riuscite a digitalizzare la linea di produzione e il ritorno dei dati creando una connessione istantanea ed efficace tra tutti i reparti che facilita la pianificazione dell’attività produttiva, la gestione dei magazzini e tutta la reportistica aziendale.
Il monitoraggio è stato semplificato al massimo e reso possibile anche da strumenti mobile (tablet e smartphone). Si realizza quello che i tecnici definiscono come “Closed Loop Manufacturing”. 
Tutto questo viene amplificato dal ricorso ad algoritmi di Intelligenza Artificiale che permettono di anticipare nel tempo “accadimenti” altrimenti difficilmente prevedibili con la solo esperienza di reparto (anche perché grazie ad appositi sensori si riescono ad intercettare, ad esempio, ultrasuoni o altri elementi non percepibili dall’essere umano che vengono poi utilizzati nel processo di analisi).

Ma le tecnologie usate oggi supportano veramente le esigenze aziendali? 
A questa domanda il sondaggio tra i partecipanti all’evento ha evidenziato che soltanto il 9% ha risposto negativamente, il 35% si è detto soddisfatto mentre un 40% ha detto che l’aiuto ricevuto è parziale. 
Giustina ha auspicato l’introduzione di modalità nuove di lavorare come un customer service proattivo, l’assistenza da remoto per interventi di manutenzione e di prima diagnostica nonché della realtà aumentata. 
L’utilizzo di questi dispositivi consente ai tecnici di effettuare manutenzione e riparazione collaborativa in maniera più veloce e, attraverso videochiamate, di effettuare ispezioni remote e formazione. 
Con l’introduzione della manualistica digitale, inoltre, l’azienda può standardizzare i processi interni e semplificare il lavoro grazie alla condivisione di procedure e istruzioni olografiche dettagliate direttamente sul posto. Questa applicazione consente agli operatori di apprendere durante il flusso di lavoro fornendo istruzioni quando e dove necessario. Le schede di istruzioni sono legate visivamente al luogo in cui viene svolto il lavoro e possono includere immagini, video e modelli 3D permettendo agli operatori di vedere esattamente cosa deve essere fatto e dove, in modo da poter portare a termine il lavoro più velocemente, con meno errori e una maggiore conservazione delle competenze. 
Sul tema della sicurezza Giustina ha detto che c’è ancora poca consapevolezza nelle fabbriche di casa nostra, per cui ha auspicato una maggiore presa di coscienza intorno a questo tema di grande attualità, con l’adozione di strumenti per la prevenzione delle cyberminacce, se non di una e vera strategia per la sicurezza.