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17 Marzo 2022 dalle 09:30 alle 12:15

La Fabbrica Digitale

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Pattern

Il primo polo italiano della progettazione di lusso

Luca Sburlati, Amministratore Delegato – Gruppo Pattern

Sburlati ha raccontato il caso Pattern come unione tra artigianato e digitale per dare valore al Lifestyle italiano, in altri termini di un Polo Italiano della Progettazione del lusso. Un caso unico nel suo genere. Pattern viene fondata a fine 2000 da Fulvio Botto e Francesco Martorella i quali decidono di dar vita a un’iniziativa imprenditoriale nella progettazione di capi di abbigliamento, grazie alle pregresse esperienze maturate presso case di moda nazionali ed internazionali. La società cresce tramite una serie di operazioni di acquisto, alla prima acquisizione, nel 2017, di Roscini Atelier, leader nella modellistica del segmento donna, segue nel 2019 l’ingresso nel Gruppo di Società Manifattura Tessile, azienda emiliana specializzata nella maglieria di lusso, nel 2021 Idee Partners, eccellenza toscana nella pelletteria, e nel 2022 Zanni, azienda emiliana specialista nella maglieria senza cuciture Wholegarment.

Il Gruppo Pattern oggi risulta composto da cinque aziende italiane attive nella progettazione, ingegneria, sviluppo, prototipazione e produzione per i più importanti brand del fashion luxury internazionale. La presenza nei quattro segmenti (abbigliamento maschile, femminile, pelletteria e maglieria) permette al Gruppo di gestire internamente una trasversalità di lavorazioni, incluse quelle sui capi ibridi, quei capi cioè che al loro interno includono diversi materiali e lavorazioni. Il Gruppo ha da sempre investito nella ricerca e sviluppo di tutte le fasi del processo progettuale e produttivo, ne sono un esempio la ricerca dei più avanzati software Cad 3D nella fase modellistica e l'implementazione dal 2020 di un magazzino digitale con l’obiettivo di ottimizzare i processi della supply chain attraverso lo sviluppo della tecnologia blockchain e Rfid. La scommessa imprenditoriale si basa sulla business-idea di verticalizzare l’intera attività all’interno dell’azienda: dalla progettazione ed ingegneria e dallo sviluppo dei capi, passando poi alla prototipazione e in seguito realizzazione di campionari, arrivando infine alla produzione dei capi. Questa verticalizzazione permette all'azienda di gestire con flessibilità, velocità ed efficienza le richieste del mercato.

La pandemia non ha fatto altre che confermare la bontà di questa strategia, osserva Sburlati, che ha consentito e consente di ridurre i costi di produzione lungo la catena produttiva e distributiva, enfatizzare al massimo la sostenibilità e stimolare il coinvolgimento delle persone. In pari tempo le macchine usate nella gestione dei prodotti di maglieria sono progredite moltissimo e nel giro di alcuni anni si affineranno ulteriormente. Questi progressi e quelli delle tecnologie dovranno avere però in contemporanea un turnover che interesserà 50mila posti di lavoro solo nei prossimi 2/3 anni. Figure di prototipisti e modellisti, profili di cui oggi c’è scarsità, dovranno apprendere mestieri della tradizione ma in modo “tecnologico”. Infine, grazie all’elevato ruolo delle tecnologie, aggiunge ancora Sburlati, la nuova Warehouse 4.0, realizzata a Torino secondo i principi dell’industria 4.0, anche ad impatto zero tramite un impianto geotermico, con la crisi energetica in atto ha consentito di dimezzare i tempi di ritorno dell’investimento a pochi anni.